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SCRITTI su SAN LEONARDO
Parte 2°
UN PAPA E UN SANTO NEL GIUBILEO DEL 1750
(Benedetto XIV e San Leonardo)
tratto dall'opera di D. Dario Zanini
(Parte seconda)
MISSIONARIO CAMMINATORE
Nelle missioni p. Leonardo non andava mai solo: altri frati lo accompagnavano e lo aiutavano nelle prediche e nelle confessioni..
Da un luogo all'altro, da un paese all'altro, da una città all'altra si trasferiva a piedi, anzi a piedi scalzi.
La povertà francescana non gli permetteva di servirsi di alcun altro mezzo.
E i suoi viaggi erano continui e lunghi.
Si può immaginare il disagio, la fatica, la sofferenza, sopratutto nelle stagioni di pioggia e di neve.
Fra Diego parla spesso di "viaggio disastroso", o "per le pioggie, freddi, e fanghi", o " per molti sassolini e fango indurito", o "per strade sassose ed aspre".
Uno di questi viaggi disastrosi fu quello compiuto dal santo nell'estate del 1746 per andare da Bologna a Treppio a predicare in alcune parrocchie dell'Appennino.
Al Sasso, dove trascorse la notte dell'andata e nel ritorno, fu "accolto con molta amarevolezza".
A Vergato giunse a notte inoltrata, molto affaticato: aveva già 70 anni.
Sulla salita di Bargi, a notte fonda, uno dei suoi frati dovette sostenerlo alle spalle e un'altro dovette tirarlo per il cordone, finchè non giunsero dei bravi giovani ad aiutarlo con braccia robuste e con lanterne.
Un'altra volta giunse a Firenze, proveninete da Roma, così malmesso che "fu necessario stare quattro o cinque giorni in letto per risanarsi i piedi".
Durante l'Anno Santo del 1750 dovette mettersi a letto per una infezione a un piede.
Il Papa l'andò a trovare, l'abbracciò e gli diede perentorio ordine di portare, in seguito "le sandale".
Aveva orami 74 anni, ed era andato sempre scalzo
IL GIUBILEO DEL 1750
Fin dal 1740, appena eletto Pontefice, Benedetto XIV manifestò a p. Leonardo "la sua intenzione che facesse le Missioni a Roma, per disporre il popolo romano a prendere il Giubileo".
E in quell'anno, cioè dieci anni prima del Giubileo, p. Leonardo fece in Roma cinque missioni.
Giunto il 1749, nel desiderio che "riuscisse ogni cosa con particolare spirito, fervore e divozione, per bene delle anime ed edificazione di tanti popoli, che da ogni parte del mondo sarebbero concorsi in Roma a prendere il Giubileo ", Benedetto XIV chiamò in udienza particolare p. Leonardo e i suoi compagni, spiegò loro le sue intenzioni, e indicò per la nuova grande missione ai romani perfino i temi di predicazione, che costituiscono una certa indicazione dei peccati e dei vizi più diffusi dell'epoca, dai quali i romani dovevano emendarsi in preparazione all'Anno Santo.
E suggerì loro non solo di predicare in pubblico, ma di istruire anche in privato attraverso le confessioni "perchè ciò che si sente in pubblico dal predicatore, soggiunse il Sommo Pontefice, si attribuisce sempre al proprio compagno o vicino, ma quello che si ascolta in confessionario non può se non a se stesso attribuirsi".
Raccomandò inoltre a p. Leonardo di nutrirsi secondo il bisogno della salute.
Nella sua umiltà p. Lonardo rispose: "Santo padre, al somarello tre cose sono necessarie, acqua, paglia e bastonate, e allora cammina bene".
Ma il Papa non era un uomo a cui mancasse una risposta pronta a qualsiasi nattuta, e ribattè: "E' necessario però ancora al somarello dar della biada".
L'inizio della grande missione si ebbe in Piazza Navona, durò dieci giorni e ottenne un risultato strepitoso: i presenti raggiunsero il numero di 50.000.
Poi continuò nella piazza di Santa Maria in Trastevere e a Santa Maria sopra Minerva, con uguale successo.
Seguirono esercizi spirituali a Trinità dei Monti, San Giovanni dei Fiorentini, S. Cecilia, e missioni ancora a S. Andrea della Valle
Anche il Papa volle prepararsi spiritualmente al Giubileo; ascoltò più volte le prediche che p. Leonardo teneva nelle piazza, volle fare un corso di esercizi spirituali e un giorno fece a p. Leonardo la sua confessione generale.
P. Leonardo trascorse l'anno del Giubileo dettando esercizi (li fece anche per se), e predicando dal confessionale, dopo aver tanto predicato dal pulpito, come gli aveva raccomandato il Papa; confessò moltissimo e moltissimi, sopratutto pellegrini venuti al Giubileo e monache nei vari conventi di Roma
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(fine seconda parte)
ABATE MONS. ADOLFO AGOSTONI
ABATE DON UGO TRERE'
ABATE DON ADOLFO LODI
ABATE MONS. ENRICO SAZZINI
ABATE CA. DON GIORGIO PAGANELLI
ABATE DON CARLO GALLERANI
ABATE DON GABRIELE STEFANI
ECON. PAST. DON PRIMO GIRONI
ECON. PAST. DON ENRICO PERI
AMM.PAST.DON ENRICO PETRUCCI
SAN LEONARDO
MISSIONE A BARBAROLO
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CARTEGGI VARI
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SCRITTI DA RIVISTE