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ORATORIO dedicato a SAN CRISTOFORO
Lo storico "Faliero De Col" riporta nei suoi scritti (Antiche località dell'Appennino Bolognese):
"Un altro borgo avente la propria chiesa parrocchiale era Casari o, più anticamente, Casadali o Casadari.
Questo luogo era situato sulla " ..destra del rio, che da Trebbo di Barbarolo scende nella Zena".
Ebbe autonomia amministrativa come ogni altro libero comune; lo si deduce dagli estimi redatti dai consoli di quel comune conservati nell'archivio di stato di Bologna, risalenti al periodo posto fra il 1200 e il 1248, nei quali risulta pure certo "....Guido Consulo Casadali".
La sue esistenza è testimoniata in alcuni documenti eisalenti ai primi anni del XVI secolo.
Secondo quanto ha scritto Mons. Della Casa, la Chiesa parrocchiale di Casedro fu "...parrocchiale prima dell'attuale abbazia", ovvero, come ci sembra capire, prima che tale funzione venisse svolta dalla Pieve di S.Pietro in Barbarolo.
Nel 1467 per iniziativa di Mons. Pietramellara, Arcidiacono della Cattedrale di S. Pietro in Bologna, la locale chiesa di San Cristoforo fu soppressa e unita a quella di San Pietro di Barbarolo, e con essa pure alla circoscrizione parrocchiale ed amministrativa di Casari con gli abitanti in essa presenti...".
(Si ringrazia il sig Marco Vigna per le preziose informazioni inviatemi)
Questo quanto ci dice il suddetto storico.
Riporto qui altre note storiche e vicende più recenti
L’Oratorio di S. Cristoforo si trova nell’omonima strada, sotto la frazione di Barbarolo, ora oratorio sussidiario della Chiesa di Barbarolo.
E la sua esistenza è testimoniata in alcuni documenti risalenti ai primi anni del XVI secolo.
Dai testi trovati nella ricerca viene denominato Oratorio di San Cristoforo di Cassando o Cassadro.
Questa definizione si trova anche nelle ricerche storiche del "Calindri" che riporta l'antico nome del piccolo borgo ad esso vicino, che ai tempi nostri è chiamato "Casedro".
Le fonti danno la costruzione dell'intero bene dal 1440 al 1467.
La sua prima citazione certa, della chiesa di S. Cristoforo di Cassndro, si legge nell'elenco delle chiese del 1440, legata ai riferimenti storici dell'antica Abbazia di Barbarolo.
Differisce di pochi anni l'iscrizione posta nella lapide che è visibile sulla porta di ingresso: la lapide cita "fondata nel 1467".
Nel 1467 per iniziativa di Mons. Pietramellara, Arcidiacono della Cattedrale di S. Pietro in Bologna, la locale chiesa di San Cristoforo fu soppressa e unita a quella di San Pietro di Barbarolo, e con essa pure alla circoscrizione parrocchiale ed amministrativa di Casari con gli abitanti in essa presenti…. " e qui finisce la sua autonomia.
Nel 1881 la stessa lapide che come abbiamo detto si trova sopra alla porta di ingresso, nel piccolo portico antistante, cita che l'oratorio sottoposto alle ingiurie del tempo, fù ripristinato in forme più eleganti nel 1881.
Da allora non si hanno più notizie di ulteriori lavori alla Chiesetta.
Si erge, questa chiesa, su una collinetta rocciosa nei boschi che digradano verso il torrente Zena, che scorre poco più sotto in una gola, e non è molto distante dalla chiesa di Barbarolo.
Le sue fondamenta poggiano sulle rocce sottostanti, che emergono dalla base in più punti seguendo il dislivello del terreno.
L'interno, definito "Aula" è quadrangolare, come il presbiterio, ed è preceduto, all'esterno da un portico a "serliana a sesto ribassato".
L’aula è unita orizzontalmente alla casa minuscola "canonica" che è addossata al fianco sud: questa ha una copertura a leggio che prolunga la falda sud del tetto a capanna dell’aula.
Interno Chiesetta
L'interno è pavimentato in cotto antico e il tetto è in travi e travetti lignei.
Tutto il contesto dell'’oratorio di San Cristoforo sorge in posizione isolata, al termine di una strada sterrata ma sufficientemente carrabile negli ultimi 400 metri, che si distacca dalla provinciale 65 “della Futa” all’altezza della frazione di Casoni, fra Barbarolo e Sabbioni, e scende verso est in direzione del torrente Zena.
L’oratorio, che è volto a est come altare,, insiste su uno sperone roccioso, in posizione abbastanza elevata sulla valle sottostante, ma la fitta vegetazione lo nasconde alla vista.
Non sono più riconoscibili con certezza eventuali tracce di un sentiero passante di importanza tale da giustificarne la posizione e la dedicazione.
La sua facciata è preceduta da un arioso sagrato prativo e parzialmente piantumato, pianeggiante, delimitato dalla vegetazione e dal muro di contenimento del piano stesso.
Il timpano che ne sovrasta l’intera larghezza, disegnato da una leggera cornice, ospita un’edicola con immagine in ceramica invetriata della Madonna di S. Luca.
Il pronao ha copertura in travi, travetti e pianelle intonacate.
La facciata termina in un tetto a capanna con cippo lapideo al culmine e crocetta metallica in sommità.
Sopra il tetto si erge un piccolo campanile a vela.
Il fianco sinistro è indagabile dal sentiero che corre intorno ai volumi dell’oratorio e della canonica; esso poggia su un livello inferiore al livello di facciata e mostra la fondazione del complesso sulla viva roccia sporgente in più punti.
Una piccola finestra rettangolare all’altezza del presbiterio costituisce l’unica apertura.
L’abside, a pianta quadrangolare e priva di finestratura, e anch'essa poggia parimenti su rocce sporgenti.
Il fianco destro è per due terzi occupato dal volume della casa canonica che si innesta a filo con l’abside e segue, come il volume dell’oratorio, il pendio del terreno.
Presso la facciata si apre l’unica finestra rettangolare dell’intero fianco.
Si accede all’aula mediante il nartece e il portale d’ingresso a due battenti; un gradino supera il dislivello fra l’esterno e l’aula, collocata ad un livello leggermente inferiore.
La lapide in controfacciata, collocata sopra la porta d’ingresso, ne costituisce l’unico elemento storico di rilievo.
L’aula è pavimentata, come già accennato sopra, in cotto antico disposto a spina di pesce e il soffitto, a capanna, è in travi, travetti e pianelle intonacate.
La parete sinistra non presenta decorazioni; nella parete destra si apre, a metà circa, una piccola nicchia che ospita un’icona mariana: in essa viene posta la sacra immagine della Madonna di San Luca, priva della corona floreale, che poi viene messa per le processioni.
Una finestra rettangolare si apre in prossimità della facciata.
Il piccolo presbiterio, a pianta quadrangolare e sopraelevato di un gradino, prende luce da una finestrella rettangolare a sinistra, e nella parete destra si apre la porta che conduce alla canonica.
Nella parete di fondo si apre una nicchia, con cornice a tempera, che ospita la statua del santo titolare: S. Crisotoforo.
Tutta la struttura portante è in pietra; orizzontamenti in travi di legno con travetti e pianelle; manto in coppi ancora ben conservati.
L"’assemblea" è ordinata in due file di sedie e alcune panche disposte a "battaglione " con i fianchi addossati alle pareti laterali.
Il piccolo presbiterio, è separato dall’aula da due ali di balaustra in legno: questi ospita un altare poggiante su base di cemento: è chiaramente un altare preconciliare privato del dossale.
Non è presente un repositorio eucaristico fisso, o tabernacolo, come comunemente chiamato, né una sede.
L’ambone, a leggio, è mobile e collocato a destra.
Nel 1970 l'altare preconciliare è stato con ogni evidenza privato del dossale per ricavare lo spazio per il sacerdote.
Nei tempi moderni, dal 1956 l'allora parroco abate, Don Adolfo Lodi introdusse la benedizione ai mezzi motorizzati, nel piazzale di Casedro, (purtroppo oggi non viene più fatta), e in tale occasione veniva portata a spalla, con processione, la statua di San Crisotoforo fino al piccolo borgo di Casedro (anticamente Cassadro) ove seguiva detta benedizione dei mezzi.
Era molto attesa tale data, e venivano da molte parti delle parrocchie circostanti.
Questa benedizone dei mezzi coincideva con la festa "patronale" e veniva celebrata nel pomeriggio dell'ultima domenica di Luglio,
Nel periodo in cui reggeva la parrocchia don Giorgio Paganelli (a cui è dedicato questo sito web) in preparazione all'Anno Santo del 1975, il Cardinale Poma chiese, ai sacerdoti della Diocesi di Bologna, di individuare una iniziativa atta a preparare con preghiere particolari, il buon esito dell'Anno Santo.
A mio fratello, don Giorgio venne in mente una iniziativa: portare nelle frazioni della parrocchia la Sacra immagine della Madonna di San Luca, posta nell'Oratorio di San Crisotoforo.
Tale iniziativa raccolse un immediato successo e sopratutto vi fù un grande afflusso di parrocchiani e anche di parrocchiani delle parrocchie vicine.
Un signore mise a disposione il suo mezzo e, così, l'immagine veniva posta sul mezzo, ben fissata, e visibile a tutti, durante il percorso, e poi una processione di auto accompagnava la Sacra Immagine, partendo dall'Abbazia di Barbarolo, di volta in volta nelle frazioni, ove sostava un giorno intero per permettere l'afflusso e S. Messa in ognuno di questi posti: alla Guarda nel piccolissimo Oratorio presente dedicato a San Carlo Borromeo, poi il giorno dopo, sempre con la processione di auto, veniva portata a Sabbioni.
Qui ancora non vi era la chiesa,(fatta negli ultimi anni di permanenza a Barbarolo), ma veniva usato un appartamento predisposto a cappella, in una costruzione parrocchiale.
Anche qui sostava un giorno e mezzo, ed era molto frequentato oltre che dagli abitanti di Sabbioni, anche da abitanti di Anconella e Loiano.
Poi l'ultimo giorno veniva riportata a Barbarolo ove si concludevano le giornate di preghiera per l'Anno Santo in corso.
Tale iniziativa ebbe un "successo" speciale, e fu richiesto, veramente, a furor di popolo, di farlo di nuovo ogni anno, tale era la devozione verso la Sacra Immagine.
Mi ricordo la gioia di mio fratello nell'essere riuscito a dare una nuova energia spirituale, di preghiera e di assiduità a queste celebrazioni.
Presento qui sotto una serie di immagini delle condizioni esterne attuali della chiesetta e il complesso nell'insieme, sperando possa far piacere al visitatore.
Alcune immagini sono di molto tempo fa
(Il servizio fotografico è stato realizzato nel febbraio 2022 - dal sottoscritto Marco Paganelli
webmaster di questo sito e fotografo di quasi tutte le foto pubblicate in questo sito)
(Cliccando sulle immagini si ottiene un ingrandimento
e si può leggere la descrizione della foto)
ABATE MONS. ADOLFO AGOSTONI
ABATE DON UGO TRERE'
ABATE DON ADOLFO LODI
ABATE MONS. ENRICO SAZZINI
ABATE CA. DON GIORGIO PAGANELLI
ABATE DON CARLO GALLERANI
ABATE DON GABRIELE STEFANI
ECON. PAST. DON PRIMO GIRONI
ECON. PAST. DON ENRICO PERI
AMM.PAST.DON ENRICO PETRUCCI
SAN LEONARDO
MISSIONE A BARBAROLO
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