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STUDI LEONARDIANI

Parte 8°

(Centro Studi Leonardiani)

leonardo
Per più di mezz'ora non si distinse chiaramente se fosse morto o vivo, perchè pareva che dormisse, e non si difformò per nulla.
Rimase in quel medesimo stato e positura steso sul letto, colla mano destra sul capo, col gomito sopra il guanciale, come sostenendosi il capo, appoggiandosi sopra il proprio braccio, e colla sinistra stesa sul petto.
Per lo spazio di un'ora e più il cadavere conservò il suo calore, dopo di che fu posto sopra una tavola su cui stette tutta quella notte.

Mi riusci per il tratto di due ore di contenermi, cosiccè non diedi nessuna dimostrazione del particolare affanno e passione che nel mio cuore provavo, il che mi fece ricordare ciò che più volte egli mi aveva detto, in occasione che si parlava delle morte, cioè che stessi ben attento quando lui morisse, di non piangergli attorno, perchè non voleva essere trattenuto e voleva che si lasciasse andare presto a godere Iddio.
Passate però le due ore, la natura volle il suo sfogo, onde cominciai a piangere dirottamente, e continuai per vari giorni senza trovare quiete.

La notizia della sua morte cagionò il medesimo effetto in molti altri e specialmente nel padre Gian Grisostomo di Bologna che tanto ne pianse che pensava di rimanere cieco.
La mattina seguente il padre Gioachino di san Remo si portò a Monte Cavallo, per avvertire Monsignor Belmonte che, assai rattristato, lo condusse dal Papa che, appena lo vide, prima ancora che parlasse, capì ciò che era avvenuto.
Scoppio in pianto e disse ad alta voce: " Abbiasmo perso assai, ma speriamo di aver acquistato un protettore in paradiso ".
Il padre Gioachino in sentire queste parole dal Papa, e in vedere che gli grondavano le lagrime dagli occhi, s'intenerì e piansero insieme.
Poi Sua Santità disse al padre Gioachino che il corpo di padre Leonardo fosse seppellito in luogo appartato e che fossero fatte l'esequie con tutta la segretezza possibile per evitare ogni tumulto del popolo.

Disse ancora che venisse scritto un riassunto della sua vita, ed in ciò dire aggiunse:
" Perchè di questo uomo si possono scrivere dei volumi e voi, padre Gioachino, potete dire molto ", ed egli rispose a Sua Santità, che non avrebbe mancato di farlo.

A tutto questo fu sempre presente Monsignor Belmonte, il quale mi disse che, partito il padre Gioacchino, il Papa aveva detto Prima e Terza piangendo ininterrottamente e che era dispiaciuto per non aver potuto sentire dalla viva voce di padre Leonardo la relazione delle Missioni fatte nelle montagne del Bolognese.

Nelle feste del santo Natale, il Papa volle vedere tutti i compagni di padre Leonardo, e dopo averci ammesso al bacio del piede, ci chiese di parlargli del padre Leonardo e delle Missioni.
Padre Girolamo di Pompeiana fece una relazione che interessò tantissimo Sua Santità e padre Ilario espresse il dolore di noi tutti per la morte di padre Leonardo.
Allora il Papa con voce carica di rammarico rispose:
" E' dispiaciuto assai più a Noi, ma pure ci consoliamo, perchè se abbiamo perduto un amico in terra, speriamo di aver acquistato un protettore in cielo ".
Poi ripetè che desiderava si facesse un riassunto della sua vita, e che non facessimo caso ai miracoli, che qualora Iddio avesse voluto esaltarlo, non avrebbe mancato di farlo.
Così infatti avvenne.
So che Sua Santità quando parlava di Padre Leonardo non riusciva a trattenere le lacrime.

FINE ! leonardo

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