logo

Riprende la narrazione don Giorgio :
- Feste ancora in uso - 3



(seguito della parte 2)

Festa di San Leonardo da Porto Maurizio
Questo Santo tenne nella Chiesa di Barbarolo l'ultima missione della sua vita, e rimase qui dal 10 ottobre al 2 novembre 1751.

leonardoUn tempo, in preparazione alla sua festa (26 novembre) si teneva un corso di veri e propri esercizi spirituali per il popolo, con due incontri giornalieri.
Ricordo che la gente, libera ormai dai lavori dei campi, interveniva numerosa.
Quanto ai Sacramenti si rinnovava la Pasqua.
Erano giornate molto attese e vissute.

Da quando la vita, della gente di qui,ha smesso di essere legata all'agricoltura e si è trasferita alle attività industriali, terziarie, edili, ecc si è dovuto modificare tutto e accontentarsi di avere i fedeli alla sera, in un unico incontro giornaliero, per tre sere, ripetuto nelle tre zone di cui è composta la parrocchia:
zona bassa che fa capo alla Chiesa Parrocchiale,
zona Sabbioni e zona La Guarda,
- più la Festa con sede unica nella Chiesa Parrocchiale.
Sono comunque giornate ancora sentite, specie dai parrocchiani di origine locale.


FESTE MINORI

Festa di Sant' Antonio Abate:
castelnuovoQuando la vita era molto legata all'agricoltura e vi erano quindi molti contadini e coltivatori diretti, la Festa di Sant'Antonio veniva celebrata con una certa solennità.
Per questa festa veniva nominato addirittura un Priore.
Ormai i contadini e coltivatori diretti sono pochissimi, le stalle sono in numero esiguo.

La Festa di Sant'Antonio viene fatta ugualmente ma è poco frequentata anche dai proprietari e custodi di stalle (boari) La Benedizione delle stalle invece è desiderata.
Quando venni a Barbarolo come parroco, all'avvicinarsi ddella festa di Sant'Antonio convocai per una Domenica pomeriggio tutti i proprietari e custodi di stalle per fare il punto sulla situazione, sentire i loro pareri, desideri riguardo alla festa, decidere se celebrarla il 17 gennaio come da calendario o se trasferirla alla Domenica successiva. Intervennero solo in tre !.

Fu nominato comunque un Priore, nella persona di Monti Antonio che allora abitava al Guardè; fu anche deciso di trasferire la festa alla Domenica.

Giunta la Domenica della festa quasi tutti i contadini anzichè venire alla loro Messa in parrocchia, andarono, come di consueto, a Loiano, al mercato e nel pomeriggio alla funzione erano presenti meno di venti persone.

Negli anni successivi continuai a celebrare la festa senza nominare il Priore (non mi sembrava più necessario).
L'esito, identico all'anno precedente, tanto che ad un certo punto non invitai più nessun predicatore; scomodare un sacerdote, magari da lontano, per poi fargli trovare davanti 14 persone come capitò l'ultimo anno in cui presi un predicatore; non mi sembrava opportuno.

Da allora ho ripreso a celebrare la Festività di Sant'Antonio come da calendario: il 17 gennaio, con una Santa Messa a metà mattinata, come facciamo di Domenica.

Ho constatato, nel tempo, che è meglio e viene un pò più di gente farla così che a farla di Domenica; ma i fedeli è gente varia, e di contadini quasi nessuno (sia pure dei pochi rimasti).

◀ Torna indietro





Torna su ^