logo



SCHEDE CARDINALI NEL BOLOGNESE

RANUCCIO FARNESE - (cardinale)

vescovi e cardinali

Nipote di papa Paolo III e fratello di Alessandro Farnese (1520-1589), il "Gran Cardinale", è conosciuto con l'appellativo di "Cardinalino di Sant'Angelo".
È ricordato anche come grande mecenate e uomo di grande rettitudine.
Il cardinale Carlo Borromeo lo celebrò per la sua sapienza e la sua carità.

Ranuccio nacque l'11 agosto 1530 da Pier Luigi Farnese e Gerolama Orsini di Pitigliano, nel castello di Valentano.
Dopo l'ascesa al soglio pontificio di Paolo III, avvenuta nel 1534, fu deciso che il giovane avrebbe dovuto seguire la carriera ecclesiastica.
Dopo un breve soggiorno al collegio “Ancarano” di Bologna, nel 1540, fu creato priore titolare del Priorato di Venezia dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme (cavalieri di Malta) e mandato a terminare gli studi a Padova, accompagnato dal precettore Gianfrancesco Leoni.

In occasione di questa investitura adottò come stemma l'emblema dei Farnese, sei gigli azzurri in campo oro, con l'aggiunta di una croce d'argento in campo rosso.

Il 13 agosto 1544, approfittando della morte di Francesco Carafa, arcivescovo di Napoli, Paolo III conferì il seggio al nipote, che dovette dare pubblicamente prova del suo sapere.
Durante un soggiorno del papa a Viterbo, il quattordicenne arcivescovo tenne una conferenza sulla letteratura greca e latina e sulla dialettica, che lo fece apprezzare da tutti i presenti.

Nel concistoro del 16 dicembre 1545 viene creato cardinale insieme ad Enrico, futuro re del Portogallo, Georges II d'Amboise e Pedro Pacheco Ladrón de Guevara.
Il 5 maggio 1546 assunse il titolo di Santa Lucia in Silice.
Come stemma cardinalizio Ranuccio confermò quello precedentemente adottato, ma adornato della croce diaconale e sormontato dal galero con tre ordini di nappe.

Amministratore della sede metropolitana di Bologna dal 28 aprile 1564 alla morte

Durante il conflitto tra Giulio III e Ottavio Farnese, duca di Parma (1550-1551), il cardinale restò fuori Roma, trovando asilo dalla sorella ad Urbino e, in seguito, a Venezia; il papa gli restituì i titoli il 4 novembre 1553.
Nel primo conclave del 1555 Ranuccio ed il cugino Guidascanio Sforza furono tra i fautori dell'elezione di Papa Marcello
II. Il 7 febbraio 1565, il cardinale venne nominato vescovo titolare della sede suburbicaria di Sabina. Ma la morte era in agguato.
Morì di febbre il 29 ottobre 1565 a Parma.

La notizia della sua dipartita giunse a Roma il 1º novembre.
Fu sepolto temporaneamente nella cattedrale di Parma, ma, secondo le sue volontà, fu traslato nel sepolcro di famiglia sull'Isola Bisentina

(Dati e immagine desunti da Wikipedia)

◀ Torna indietro



Torna su ^