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Un documento che racconta una consuetudine, da parte di nobili o famiglie notabili di avere, in chiesa, una propria "panca" ove posizionarsi nei riti liturgici.
Il documento redatto, ricalca la modalità di presentare prima un "excursor" della propria poszione sociale, o di spiegare tutto l'antefatto, per poi diremmo "giustificare" la richiesta.
Tale è il tono di questo documento, in cui sembra coinvolto un marchese, o quantomeno il suo parentado.

"(senza data)
Giò Luigino di Pasquale e Giuseppe Salomoni Fratelli chiedenti, con umità.....ed Ori viri delle.......ed animi devoti della Vostra col più vivo e caldeggiante ossequio gli espongono ugualmente ........fino dall'anno 1695, avendocon la compera fatta di una casa con terrendo acquistati tutte le pertinenze spettanti e Franco e Stefano venditori della medesima a Domenico Solomoni e Fratelli compratori..........repentinamente degli Ori fra medesimi già e pertinenza ritrovandosi anche quello di poter tenere una "panca" nella chiesa Parrocchiale di S.Pietro di Barbarolo dalla parte dell'Angelo che è la quarta dalla destra parte..........che fino del suo anno della compera fu fatta costruire altra panca da parenti compratori come ne costa dà attestato di Giò Mazzetti che la fece ad istanza di precedenti compratori e come ne possono attestare il Sig Paolo Baraldi, Giò Bonarelli ed altri occorrendo, afferma sempre stata la panca in detta Chiesa Abbaziale ed Arcipretale, sempre goduta da ogni compratore senza alcun impedimento.

In oggi insorge Antonio.......il quale pretende ingiustamente espellere li signori nati Ori con precetto della Illustrissima a......Monsignor Francesco Cattagni (?) Vicario Generale di Bologna allorchè ricorrono...........acciò con la sua autorità interponendogli obblighi il.......Andrea Pregoni (?) a lasciare in pacifico.........gli attesi......e loro raggioni, e per far revocare detto precetto.........".


Qui sotto i fogli del documento presenti nella "carpetta" con specificato a chi dovesse essere trasmessa una copia.

panca

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